Il nome Marche deriva dal germanico “mark”,
che significa “confine”. Questo perché la regione costituiva
uno dei confini del Sacro Romano Impero. La pluralità del nome, invece,
dipende dal fatto che Carlo Magno e i suoi successori affidarono a numerosi
nobili (i marchesi) i vari feudi (detti marchesati) in cui il territorio
risultava diviso.
Le Marche sono una regione dell’Italia centrale.
Essa confina a nord con l’Emilia-Romagna e con la Repubblica di San
Marino, a est con il Mare Adriatico, a sud con l’Abruzzo e il Lazio
e a ovest con l’Umbria e la Toscana. I capoluoghi di provincia sono
cinque: Ancona (è anche il capoluogo della regione), Pesaro-Urbino,
Ascoli Piceno, Macerata e Fermo.
Il territorio della regione è occupato
per la maggior parte da colline(69%), che digradano dolcemente fino
al mare. Alle loro spalle, a ovest, si leva la parte montuosa (31%).
La pianura è limitata esclusivamente alla sottile fascia costiera.
L’agricoltura rappresenta una delle attività prevalenti della regione.
Oltre alla produzione di cereali (orzo e frumento), barbabietola da
zucchero e ortaggi, degna di nota è la coltivazione dell’uva, che, nonostante
risulti abbastanza limitata, dà vita a vini di ottima qualità, come
il Verdicchio di Jesi e di Matelica, il Rosso Conero, il Rosso Piceno
e la Vernaccia di Serrapetrona. Importante è anche la raccolta del tartufo,
una pregiata radice aromatica presente soprattutto nella zona settentrionale
delle Marche.
Per quanto riguarda l’allevamento risultano molto diffusi
quello bovino, noto per la pregiata “razza marchigiana”, la cui qualità
della carne è tra le più apprezzate, e quello suino, per la produzione di
ottimi insaccati come il ciabuscolo, prodotto tipico del maceratese.
Data l’estensione delle coste, la pesca costituisce una risorsa economica
non indifferente e viene praticata da una serie di porti, che si estendono
lungo il litorale da Pesaro a San Benedetto del Tronto.
Le Marche sono
una tra le regioni italiane con la maggior diffusione di piccole e medie
imprese. In particolare risultano sviluppati il settore alimentare, quello
calzaturiero nell’ascolano, nel fermano e nel maceratese, quello delle pelletterie
a Tolentino, della carta (Fabriano), degli strumenti musicali nell’anconetano
e della meccanica di precisione nell’ascolano. Sono, inoltre, presenti mobilifici,
raffinerie, impianti chimici, industrie specializzate nella produzione di
elettrodomestici e cantieri navali.
Anche l’artigianato costituisce un settore di straordinaria
importanza, soprattutto per la presenza di antichi laboratori e piccole
botteghe nei principali centri storici marchigiani, i quali rappresentano
uno dei principali tratti del cosiddetto “modello marchigiano”.
Il turismo
rappresenta un volano per l’economia locale, come dimostrano i numerosi
borghi medievali presenti, le spiagge sabbiose che si alternano a quelle
rocciose e con ghiaia e lo spettacolare Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
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